Weekend rosso corsa s’una Ferrari 296 GTS blu

L’incredibile esperienza di guida al volante della nuova supercar ibrida di Maranello e gli 5 cult delle Finali Mondiali Ferrari 2022.

La Ferrari 296 GTB o GTS, è senza dubbio una delle migliori supercar della storia e guidarla tra alture e colline dell’Appennino tosco-emiliano, è stato uno dei momenti più emozionanti delle Finali Mondiali 2022. Il fine settimana organizzato dal costruttore di Maranello all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, ha riunito come di consueto clienti, piloti, pubblico e meravigliose fuoriserie ma la kermesse 2022, passerà agli annali soprattutto per la presentazione del prototipo 499P che dopo 50 anni di attesa, riporta il Cavallino Rampante nella massima serie del Wec.

Un sogno chiamato 499P

Il ritorno del reparto corse Ferrari alla prossima 24 Ore di Le Mans, è una notizia particolarmente affascinante per tutto l’universo motorsport dove negli anni a venire, la musa ispiratrice dell’epopea “rosso corsa” nelle varie discipline a ruote coperte, sarà proprio la spettacolare 296 disponibile nelle architetture GTB (berlinetta) e GTS (spyder). Nel Wec (Campionato Endurance) 2023 come nel prossimo mondiale GT3, le vetture da corsa del Cavallino Rampante saranno infatti equipaggiate con il motore 3.0 V6 ibrido della 296 che posizionato al centro della vettura – e collegato da un cambio F1 doppia frizione a otto rapporti alle sole ruote posteriori – produce 830 cavalli e 740nm di coppia.

La sublime 296 GTS

Al netto delle affilate prestazioni, del magnifico sound e della possibilità di muoversi in modalità esclusivamente elettrica per una ventina di km, ciò che lascia esterrefatti della Ferrari 296 è la facilità con cui la supercar ibrida di Maranello, instaura una sorta di telepatia dinamica con chi ha la fortuna di manovrare un volante ricco di referenze al mondo della Formula 1. Sin dalle primissime curve che da Imola conducono al passo del Giogo (e volendo al passo della Futa) la due posti emiliana ha sfoggiato la quintessenza del motorismo contemporaneo ad alte prestazioni. La sinuosa melodia del V6 e l’abitacolo ben concentrato sul piacere di guida nel senso più puro del termine, completano l’opera 296 che in entrambi gli abiti GTB e GTS vanta un tempo di 2,9 secondi nello 0-100 e 330km/h di velocità massima.

Rombi dal passato e serate di gala

Glamour e alta cucina, storia e competizione, divertimento ed occasioni sociale; le Finali Mondiali sono un evento unico al mondo anche l’eclettico parterre di super sportive, grandi classici e personalità da molteplici discipline. Il richiamo Ferrari d’altronde non è secondo a nessuno e non capita certo tutti i giorni di poter ammirare ed ascoltare il sound delle Formula 1 storiche, e di vedere sfrecciare alcune delle produzioni di serie del Cavallino Rampante, che hanno scritto la storia dell’automobile ad alte prestazioni. Le Finali Mondiali sono anche giorni di sfida e di festa dove è possibile scoprire l’intera gamma di Maranello, assistere alle gare del Ferrari Challenge, visitare la retrospettiva dedicata alle monoposto di F1 ed i prototipi di Le Mans e dulcis in fondo, presenziare alla sontuosa cena di gala tra cristalli, broccati e giochi di luce degustando raffinati piatti di matrice regiornale.

Benvenuta Purosangue

La Ferrrari Purosangue ha suscitato clamore sin dai primi sussurri della sua esistenza ed alle Finali Mondiali 2022, il pubblico ha finalmente ammirato dal vivo una vettura che rompendo parzialmente gli schemi del marchio, ha armonizzato fisionomie sport utility con la proverbiale presenza scenica delle supercar di Maranello. Come accade con ogni vettura dl Cavallino Rampante, le richieste per accaparrarsi un esemplare del modello alimentato dall’iconico V12 Ferrari in grado di produrre 725 cavalli, superano di gran lunga la disponibilità. E guardando la Purosangue da diverse prospettive, è facile capire il perché.  

Matteo Morichini

Cresciuto tra arte e viaggi Matteo scrive di motori, turismo e culture gastronomiche. Giornalista dal 2004 con laurea e master in relazioni internazionali presso la LSE di Londra visita i 7 continenti e coglie ogni occasione per approfondire la sua passione verso cucina ospitalità e tradizioni del territorio Italiano.

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