Il Grand Tour delle Dolomiti in cinque esperienze cult
Bellezze naturali, baite gourmet, ospitalità e tradizioni dall’Alpe di Siusi a Cortina
L’insieme di massicci alpini dai riflessi rosati, i 1200km di piste da sci, l’interminabile sequenza di tornanti panoramici e le soste in baite gourmet ad anticipare rarefatti soggiorni in lussuosi chalet di montagna, aiutano a spiegare il crescente successo del Sellaronda, e l’ascesa delle sue valli come destinazione cult nel turismo d’alta quota. Considerato un percorso mitologico da sciatori ed automobilisti, il giro dei quattro magnifici passi dolomitici è diventato negli ultimi anni uno degli itinerari più apprezzati d’Italia ed in questo articolo, vi raccontiamo cinque destinazioni ed esperienze imperdibili da una zona geografica senza eguali in termini di estetica visiva ed estensione del comprensorio.
Courtesy of intestazione
Un sogno chiamato Quattro Passi
Con gli sci, in macchina o con le pedule, il Sellaronda è quanto di più appassionante esista per gli amanti dello sport all’aria aperta e della guida su strade di montagna. Il percorso può avere inizio da Ortisei in Val Gardena oppure nel cuore dell’Alta Badia e tornante dopo tornante, vi sembrerà quasi si sfiorare le monumentali pareti di roccia dei passi Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena. Per chi viaggia a motore, i mesi migliori per sognare ad occhi aperti lungo i sinuosi nastri d’asfalto del Grand Tour dolomitico sono marzo, giugno e settembre.
Courtesy of intestazione
Fiabe dall’Alpe di Siusi
L’altipiano più grande d’Europa è un commovente spettacolo naturale in cui le dolci ondulazioni accarezzate da boschi di conifere sono incorniciati dai profili meridionali di Sciliar, gruppo del Sasso Lungo e Sella. Essendo l’Alpe di Siusi un parco naturale protetto, le macchine non possono circolare e per raggiungere le cinquecentesche baite che punteggiano il territorio, la slitta trainata dai cavalli è un’esperienza di pura poesia. Altrettanto piacevoli sono i pendii innevati tra Zallinger e Punta d’Oro, delimitati da un paesaggio intriso di suggestioni fiabesche. L’Alpe è infatti la terra di Re Laurino che secondo legenda, possedeva un giardino di rose ai piedi del Catinaccio.
Matteo Morichini
Cresciuto tra arte e viaggi Matteo scrive di motori, turismo e culture gastronomiche. Giornalista dal 2004 con laurea e master in relazioni internazionali presso la LSE di Londra visita i 7 continenti e coglie ogni occasione per approfondire la sua passione verso cucina ospitalità e tradizioni del territorio Italiano.
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