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L’altro lago di Como
Una strada fuori rotta – la Scenic Route 65 – per scoprire i tesori nascosti del lago di Como.
Si sale e si scende di quota, liberi di divertirsi lungo un percorso gioiello conosciuto comela Scenic Route 65. L’itinerario interno collega Varenna con Bellano e mentre la sequenza di curve sopraelevate disegna il paesaggio, lo specchio d’acqua bacia le sponde del Lario offrendo panorami di struggente bellezza. Ma il vero bonus dell’esperienza risiedenell’assenza di traffico e la distanza dal clamore hollywoodiano che impera attorno alle ville di Clooney e Branson. E così, superato Lecco ed uscendo delle rotte programmate, si arriva nella cittadina di Varenna. La località presidiata in primis dagli americani e dove la presenza degli stranieri supera di gran lunga quella italica, segna l’inizio della nostra escursione in cui assaporare il piacere della guida, nel tepore della bella stagione.
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Il tratto di strada che potremmo quasi definire a circuito, supera i 1.000 metri di quota fino a sfiorare la Valsassina. Primavera ed estate sono le stagioni ideali per affrontare la Scenic Route 65 ma va detto che ormai, le temperature mediamente più elevbate hanno ampliato il ventaglio di percorrenza; tanto più che la strada risulta sempre aperta! Il nome Scenic Route 65 identifica il loop da Varenna a Bellano. Seguendo il lungo lago, i comuni distano ma se invece si optano per le curve e tornanti nell’entroterra, il percorso offre almeno trequarti d’ora di puro piacere in cui la “cartolina” da dietro al volante, muta dall’acqua ai boschi fino alle montagne senza soluzione di continuità.
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La rotta da seguire è la seguente; poco prima dell’uscita Varenna si prende lo svincolo per Perledo e da qui la scenografica provinciale prende forma. Il primo tratto, al di là della bellezza delle curve, non è adatto al trotto perché il complesso regolato dal comune di Perledo comprende diverse piccole frazioni, che presenziano lungo la prima parte di percorso. Una volta terminato il “giro” dei paesini lecchesi, il divertimento vero e proprio cresce con il salire della strada sino ad Esino Lario. Lungo il percorso, pochi chilometri dopo Perledo, il luogo noto come Belvedere accogli il viandante con una piccola terrazza naturale da cui si ammira l’alto Lario, Menaggio e la sponda comasca. Subito in basso c’è il castello di Vezio ed a sinistra, l’iconica diramazione del Bellagio adornata di vette alpini e dai riflessi blu del bacino lacustre.
Riprendendo la strada verso Esino Lario lo scenario si infittisce di curve ombrate dagli alberi. Nonostante la salita tortuosa, il meglio deve ancora iniziare e infatti, la guida entra nel vivo solo dopo il piccolo paese montano quando si prosegue verso il Passo Agueglio. La strada, pur conservando molti cambi di direzione, è più larga e guidata. Si comincia a viaggiare in costa con a sinistra il lago (sparito tra le montagne) a la Valsassina sul lato opposto. Dopo qualche chilometro si raggiunge il Passo Agueglio a 1.140 m.sl.m e la carreggiata ampia, aiuta a godersi la discesa. Il percorso è ritmato con un degno finale di tornanti in serie fino a Bellano. Tappa obbligatoria l’Orrido di Bellano; in primis per la cascata che scorre in una gola naturale formatasi 15 milioni di anni fa, creata dall’erosione del torrente Pioverna. Ma questa, è sicuramente un ’altra storia
Cesare Cappa
Non sono sempre stato in mezzo ai motori, ma alla fine sono riuscito nel mio intento. Dopo la laurea triennale in ingegneria meccanica, sono finito per caso a parlare di automobili. Comincio ad Auto Tecnica, per poi alimentare il portafoglio di collaborazioni con Sole 24 Ore, Messaggero e Corriere della Sera. Per il mensile Auto mi occupo di prove, affiancando l’attività di giornalista a quella di tester, presso il centro prove di Balocco.