Grand Tour nel cuore verde d’Italia tinto d’autunno, con la Jaguar F-Type

500 chilometri di bellezza dalla Valnerina ai territori mugellani tra boschi in foliage, collezioni d’arte contemporanea e parchi Appenninici a bordo della due posti coupè inglese

Il nostro percorso tra Lazio, Umbria e Toscana a ridosso dei parchi nazionali dell’Appennino centrale, trasporta i viaggiatori nell’imperdibile esperienza di guida, arti, gastronomia e cultura nel cuore verde d’Italia. Partendo di buon’ora da Roma, le scenografie entrano subito nel vivo perché con l’avvento dell’aurora, i palazzi rinascimentali, le cupole barocche e le millenarie rovine di un centro storico ancora assopito dalla notte, si tingono di oniriche rifrazioni rosee.

Il discreto fascino dell’Umbria

Lasciata la capitale, la Jaguar F-Type si sbarazza rapidamente dei primi chilometri dell’autostrada A1 dove al seguito dell’uscita di Orte e dopo lo svincolo di Terni, il piacere di manovrare il volante della sportiva di Coventry, si accende nella scalata verso Spoleto. Sorpassato lo splendido nucleo urbano dominato dalla Rocca Albornoziana, la “vecchia” Flaminia conduce nel verde battito dell’Umbria e quindi, al rasserenante pernotto al Borgo della Marmotta. 

Uliveti e architetture papali

Immersa dagli uliveti, parte del Consorzio di Poreta ed adiacente alla cangiante Villa della Genga, Borgo della Marmotta è caratterizzato da raffinate abitazioni storiche dislocate nel grande parco di proprietà. Le attrattive vicine alla struttura spaziano dall’evocativa via Francigena alla visita dei magnifici borghi medievali quali Trevi, Montefalco e Spello. Un’altra opzione, per chi volesse scoprire il volto meno noto della regione, è dirigersi alle Fonti del Clitunno oppure nella rigogliosa Valnerina percorrendo la SS685 che sormontata da imponenti pareti di pietra, scorre solitaria parallela al fiume Nera.

Guidare nel foliage

Tinteggiato dall’autunno, il paesaggio della Valnerina presenta lampi arancioni, gialli ed ocra mentre la tortuosa statale, esalta la guida a trazione posteriore della due posti inglese spinta dal motore 2 litri. Nel serpeggiante percorso, i 300 cavalli della Jaguar in abito total back garantiscono prontezza nei sorpassi ed un gustoso sound ad ogni accelerazione. La strada non è larga e l’asfalto è spesso consunto me le buone capacità di smorzamento della F-Type – sostenute da un assetto mai eccessivamente rigido – elevano il piacere di un viaggio che avvicinandosi ai piedi degli Appennini, acquisisce il fascino dei territori remoti e distanti dal turismo di massa.

Notte al Castello di Postignano

Il bivio di Borgo Cerreto segnala la svolta in direzione Sellano e Castello di Postignano; destinazioni del patrimonio storico che al seguito di un restauro di oltre vent’anni, è oggi uno dei borghi fortificati meglio preservati di tutta la Valnerina. L’ultimo tratto di asfalto è immerso nelle antiche usanze agricole della zona e nella fitta nebbia mattutina, le secolari mura del castello a forma triangolare fondato tra il IX e X secolo per proteggersi dalle invasioni saracene, emerge dal paesaggio come un’atmosferica visione.  

Recupero, salvaguardia e alta cucina

Con gli anni dell’abbandono e dei sismi alle spalle, il complesso architettonico di Postignano è stato sapientemente recuperato da una dispendiosa opera di restauro, finanziata da un imprenditore napoletano. Equiparabile ad un albergo diffuso e parte del circuito Les Collectionneurs di Alain Ducasse, l’indirizzo offre camere dislocate nell’abitato, appartamenti in affitto, botteghe artigiane e due ristoranti (uno di cucina moderna d’ispirazione regionale; il secondo simile ad un omakase all’italiana con unico tavolo da una decina di posti) curati da Vincenzo Guarino; chef partenopeo più volte stellato Michelin e oggi responsabile del reparto food and beverage del Castello di Postignano.

Da Colfiorito a Gubbio

Il mattino seguente la foschia avvolge nuovamente i boschi le alture del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Nelle prime settimane d’estate, il consiglio è di salire fino a Castelluccio per ammirare la celebre “fioritura” ma in questo caso, procediamo in direzione Colfiorito s’un’altra strada (la SP459) piena costellata di curve nella natura. Nei cambi di direzione ad alti ritmi, la modalità Sport della F-Type sveltisce tutte le risposte dinamiche ed uno dei tratti salienti del tragitto verso Gubbio – in cui risulta davvero raro scorgere altre vetture e non rimanere ammaliati dai panorami collinari – è la sosta a Nocera Umbra.

Spa e benessere nell’Umbria più antica

Di planimetria medievale ed associato ad uno dei miracoli di San Francesco (l’incontro con il lupo nella chiesa di Santa Maria della Vittoria) il prezioso comune di Gubbio è famoso anche per l’installazione dell’albero di Natale più grande del mondo. La festiva luminaria composta da 700 sorgenti di luce posa sul Monte Ingino mentre nello spettacolare centro storico punteggiato da mura e torri, una delle tappe da non perdere è il Palazzo dei Consoli in cui ammirare le preziose tavole Eugubine. Lato pernotto, il Park Hotel ai Cappuccini miscela reperti artistici antichi e contemporanei, una delle Spa più complete della regione e confortevoli camere ricavata nel millenario convento.

Burri, la Battaglia di Anghiari e il Montefeltro

Dopo il pernotto a Gubbio e giunti a Città di Castello, sarebbe delittuoso non visitare la Fondazione Palazzo Albizzini e gli ex Seccatoi del Tabacco con all’interno opere e tele del maestro Alberto Burri. Di spiccato interesse artistico è anche il Museo della Battaglia e di Anghiari nell’omonima località i cui trascorsi bellici, ispirarono la pittura murale di Leonardo da Vinci commissionato per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze che al seguito dei danni subiti, fu poi rifatta da Giorgio Vasari.   

Il Mugello tra cipressi e tradizione

Dopo tante curve e tante statali campagnole, la tappa Arezzo – Firenze Sud è meglio servita dalla tratta autostradale. Raggiunta la prima uscita nel capoluogo toscano, la F-Type punta la bussola verso le aristocratiche atmosfere di Fiesole (con eventuale notte da sogno al Belmond Villa San Michele) dove la signorile silhouette della Jaguar, sembra trovarsi perfettamente a suo agio. Altrettanto idilliaca, è la cornice di monumentali cipressi che dopo la tappa di Borgo San Lorenzo, si manifesta in tutto il suo splendore nei pressi di Galliano. Gli scenari compresi tra Passo della Futa e Scarperia, valgono il viaggio e nell’ottica guida sportiva, risulteranno entusiasmanti anche per i gentleman drivers più esigenti. La medesima considerazione riguarda la gastronomia mugellana che seppur per motivi e pratiche culinarie agli antipodi, trova eccellenti espressioni nei piatti della tradizione della Fattoria Il Palagio, e nelle proposte creative di stampo regionale del ristorante Virtuoso Gourmet che grazie allo scrupoloso lavoro della proprietà e dello chef fiorentino Antonello Sardi, è stato insignito con stella e stella verde dalla Guida Michelin Italia.

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Matteo Morichini

Cresciuto tra arte e viaggi Matteo scrive di motori, turismo e culture gastronomiche. Giornalista dal 2004 con laurea e master in relazioni internazionali presso la LSE di Londra visita i 7 continenti e coglie ogni occasione per approfondire la sua passione verso cucina ospitalità e tradizioni del territorio Italiano.

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