Franciacorta: un effervescente territorio da scoprire
A pochi passi da Milano si estende un’area geografica unica, famoso nel mondo per l’omonimo vino. Ecco cosa rende queste bollicine così attraenti e… inimitabili
L’Italia, si sa, vanta una biodiversità unica al mondo. Basta spostarsi di pochi chilometri per immergersi in ecosistemi completamente diversi da quelli che ci si è appena lasciati alle spalle. Si passa dalla montagna al mare, dalle colline alla pianura, dai climi più freddi delle regioni del nord a quelli più temperati della parte bassa dello Stivale. In tutta questa ricchezza si trova una regione, la Franciacorta, che ha una posizione e delle caratteristiche uniche. Lì è fiorita una delle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese apprezzate in tutto il mondo, l’omonimo vino.
Arrivando nella regione si rimane ammaliati dal paesaggio. Il territorio si caratterizza per la presenza di dolci colline che si allungano tra Bergamo e Brescia, nel cosiddetto anfiteatro del Lago d’Iseo, in Lombardia, a pochi chilometri da Milano. È una zona unica, punto di raccordo ideale tra le montagne a nord e la pianura padana a sud. Dove ora c’è la Franciacorta, con i suoi corsi d’acqua, le sue alture e le torbiere, in passato c’era solo un’enorme distesa di ghiaccio.
Ed è stato proprio il ghiacciaio, scivolato lentamente a valle dalle vicine Alpi a modellare questa zona. Una volta ritiratosi, più di 10.000 anni fa, il ghiaccio ha lasciato a terra un’enorme quantità di materiale morenico formando un terreno ricchissimo di sabbia, limo e minerali d’ogni tipo. Un terreno generoso e altamente drenante che insieme alla conformazione del luogo e al clima ha permesso il fiorire del comparto vitivinicolo, che affonda le proprie radici agli inizi del secolo scorso.
Oggi, in Franciacorta, ci sono oltre 100 cantine che producono lo spumante. Lo fanno con il metodo classico Champenoise – lo stesso degli champagne francesi o dei cava spagnoli – utilizzando uve Chardonnay con aggiunta di Pinot. Il Franciacorta ha ottenuto il riconoscimento come Denominazione di Origine Controllata già nel 1967 e nel 1995 è diventato il primo vino italiano prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Leggere “Franciacorta” su un’etichetta, oggi, è garanzia sia di territorio sia di metodo di produzione.
Da vino di nicchia, oggi, il Franciacorta è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo: nel 2021 la regione ha tagliato il traguardo delle 20 milioni di bottiglie vendute. A regolarne la produzione c’è il Consorzio e l’omonimo Disciplinare, che viene regolarmente aggiornato per innalzare la qualità del prodotto. Il metodo Franciacorta, ad oggi, è il più severo al mondo per questo tipo di vini.
L’obiettivo? Quello di garantire un prodotto sapido, fresco, fine e armonico; un prodotto versatile, in grado di accompagnare tutto il pasto. Queste sono le caratteristiche del Franciacorta, che in base ai diversi dosaggi di liqueur aggiunti dopo la sboccatura, può presentarsi con diverse personalità. Si va dal Non dosato all’Extrabrut, dal Brut all’Extra Dry passando per Sec o Demi-sec. Il modo migliore per capirne le differenze? Concedersi qualche giorno in giro per cantine alla scoperta del territorio e di tutto quello che può offrire.
Francesco Barontini
Allevato a pane e motori, per via di un babbo ingegnere, scopre presto l’amore per le quattro ruote trasformando la passione in professione. Giornalista dal 2003, ama viaggiare, con una predilezione per le vacanze on the road. A spasso per l’Italia o verso mete esotiche.