Ferrari Testa Rossa... gli anni '80 sono tornati
La svizzera Officine Fioravanti ha sviluppato questo restomod proprio sulla base della celebre vettura di Maranello. L’anima è rimasta invariata, ma la dinamica di guida si è affinata ai tempi moderni
Ci sono periodi che ritornano come gli anni ’80, e tradizioni che si rinnovano come la Ferrari Testa Rossa. Ma quando il desiderio di modernizzare e migliorare diventa dominante, si rientra nella pratica del restomod. Qualcuno storce il naso perché la storia non si modifica, qualcun altro invece plaude la volontà di evolvere senza stravolgere, alimentando e rinnovando la quota di divertimento.
Quel tocco di tecnologia
Così i miti che non si toccano, alla fine si toccano eccome. E poi la Testa Rossa è probabilmente tra le Ferrari più televisive di sempre, complice la presenza fissa nella serie TV americana Miami Vice. Quindi auto da appassionati, ma pure auto popolare, almeno per il pubblico del poliziesco a Stelle e Strisce. Vettura che le Officie Fioravanti hanno deciso di miscelare aggiungendo la tecnologia, migliorando i punti critici degli anni ’80, ma conservando completamente il fascino vintage di Testa Rossa.
Il canto del V12
La factory che ha sviluppato il progetto è svizzera, ma la materia prima è 100% italiana. Non ha stravolto nulla, ma ha saputo dosare dove si era reso necessario modificare. Protagonista il celebre V12 con V a 180°. La potenza è salita quota a 510 cavalli vapore a 9.000 giri/minuto, congiuntamente ai 600 Nm di coppia motrice. Numeri che la nuova gestione elettronica asseconda per esaltare un divertimento mai sopito in questi decenni, ulteriormente coadiuvato da un assetto reso ancora più “professionale” da una serie di elementi regolabili da parte del pilota. Finezze avanguardiste che premiano la dinamica di guida.
Un tuffo nel passato
La factory che ha sviluppato il progetto è svizzera, ma la materia prima è 100% italiana. Non ha stravolto nulla, ma ha saputo dosare dove si era reso necessario modificare. Protagonista il celebre V12 con V a 180°. La potenza è salita quota a 510 cavalli vapore a 9.000 giri/minuto, congiuntamente ai 600 Nm di coppia motrice. Numeri che la nuova gestione elettronica asseconda per esaltare un divertimento mai sopito in questi decenni, ulteriormente coadiuvato da un assetto reso ancora più “professionale” da una serie di elementi regolabili da parte del pilota. Finezze avanguardiste che premiano la dinamica di guida.
Cesare Cappa
Non sono sempre stato in mezzo ai motori, ma alla fine sono riuscito nel mio intento. Dopo la laurea triennale in ingegneria meccanica, sono finito per caso a parlare di automobili. Comincio ad Auto Tecnica, per poi alimentare il portafoglio di collaborazioni con Sole 24 Ore, Messaggero e Corriere della Sera. Per il mensile Auto mi occupo di prove, affiancando l’attività di giornalista a quella di tester, presso il centro prove di Balocco.